Il Signore è il mio Pastore

lunedì 28 aprile 2008

speranza a emmaus

Quella morte in croce è la fine di tutte le loro speranze: è la morte di tutti i loro sogni. "Noi speravamo" dicono Lc 24,21 e aggiungono: "che fosse lui a liberare Israele", manifestando così l’oggetto della loro speranza: la liberazione d’Israele dall’occupazione romana; il ritorno allo splendore della monarchia davidica. Non potevano, quindi, avere un’altra visione della sofferenza, della croce e della morte: È il comune pensare di tutti i tempi: la morte mette fine ad ogni progetto, ad ogni ambizione anche la più nobile. Essa è un muro; anzi, un fossato troppo largo e profondo per andarvi oltre.
Solo la Risurrezione è la realtà che permette di "sperare contro ogni speranza". Ma i due non sanno cosa sia, anche se corre voce che egli sia vivo, cioè Gesù sia risorto; perché, dicono: "lui in persona non l’hanno visto". Sarà il problema di sempre e per tutti. Finché non si fa l’esperienza del Risorto non è possibile andare oltre la barriera della morte. Occorre una comunione diretta e personale con Gesù Risorto.

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